martedì 5 luglio 2011

Pensieri marginali

A margine di una discussione telefonica con Bern Hart a proposito del TAV e dei beni comuni mi sfiora questo pensiero.
Se la dirigenza del PD viene praticamente costretta dalla base a prendere posizioni pro referendum e pro beni comuni, il merito non è della dirigenza ma della base. (O no?)

E proseguendo nel ragionamento, sarebbe bello aprire una discussione anche sul TAV e costingere la medesima dirigenza a cambiare posizione anche su questo argomento, dato che il territorio è un bene prezioso come l'acqua.

Stavolta è dura, e non solo nel senso inteso dai Valsusini.

Si accettano commenti.


2 commenti:

  1. ".....una cosa che si dovrebbe fare solo e esclusivamente con il consenso delle popolazioni, prima si trova il consenso delle popolazioni, poi si fa l’opera esattamente come hanno fatto i francesi dall’altra parte delle Alpi, prima hanno convinto le popolazioni, hanno ascoltato le popolazioni, hanno dato alle popolazioni ciò che si poteva dare loro e con il loro consenso hanno iniziato a costruire".
    M. Travaglio, Passaparola 27/06/2011

    Ma allora un'opera così devastante e inutile, come molti esperti dicono che sia, con il consenso delle popolazioni, convincendo(?) le popolazioni, dando loro ciò che si poteva dare(?), si può fare?

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  2. Travaglio è libero di sbagliare ogni volta che vuole. Il consenso a volte lo si può estorcere (vedi accordi sindacali con marchionne).
    Il punto del ragionamento per me è un altro: occorre cambiare mentalità, occorre smettere di pensare a grandi opere che indebitano il paese e non producono occupazione se non poca e marginale. La realizzazione di grandi opere si realizza attravereso la svendita del bene comune (territorio, acqua, salute, opere esistenti che vengono regalate o dismesse) per arricchire chi le realizza. Risultato: molto pochi più ricchi e molti più poveri.
    va bene così? Diamo il consenso a che sia così? non vediamo altra via? Qualcuno la vede. I valsusini la vedono.

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