martedì 13 settembre 2011

Se alla Lega manca il coraggio

Si sa che la maggioranza alla Camera obbedirà alla richiesta governo di non modificare più neanche una virgola della manovra, già rimaneggiata più volte al Senato. Ma naturalmente l’opposizione ha presentato i suoi emendamenti, già discussi e tutti respinti dalla commissione Bilancio. Alcune proposte presentate dal Pd però sono state giudicate interessanti anche da Pdl e Lega. Una in particolare è piaciuta al presidente della commissione, Giancarlo Giorgetti, autorevole esponente lumbard vicino al ministro Maroni. Si tratta di un emendamento firmato dal capogruppo dei Democratici in commissione, Pier Paolo Baretta, che obbligherebbe il governo italiano a seguire la strada già percorsa di recente da Germania e Gran Bretagna: stringere un accordo fiscale con la Svizzera. Di che si tratta? Di stanare chi porta i propri capitali nella confederazione elvetica per sfuggire all’erario costringedolo a pagare le tasse. Una soluzione semplice, percorribile, una seria stangata agli evasori. Con la nuova intesa, raggiunta appena un mese fa, i cittadini tedeschi che hanno patrimoni non dichiarati in Svizzera dovranno pagare una imposta (anonima, perchè il governo elvetico ha ottenuto il mantenimento del segreto bancario) del 26 per cento. All’incirca l’aliquota in vigore in Germania, alla faccia dello scudo del 5% regalato dal nostro governo agli evasori italiani. Secondo le ultime stime i capitali italiani non dichiarati e portati in Svizzera dovrebbero oscillare tra i 130 e i 230 miliardi di euro e dunque lo stesso accordo frutterebbe alle nostre dissestate casse statali tra i 5 e i 9 miliardi, sia pure una tantum. Insomma almeno quanto l’aumento dell’Iva, se non di più. Perchè allora non seguire l’esempio di Germania e Gran Bretagna? Il ministro dell’Economia Tremonti pare sia ostile a questa soluzione, non si capisce perchè. Una sua recente dichiarazione pubblica in materia è stata talmente criptica da risultare incomprensibile. Ma a Giorgetti, politico riservato e competente, evidentemente l’accordo con la Svizzera piace. Tanto che sabato scorso in commissione ha sollecitato caldamente il Pd a ripresentare in aula l’emendamento sotto forma di ordine del giorno, vale a dire un documento che non modifica il testo della manovra, ma che se approvato impegna il governo a seguire quella strada. Sarebbe “auspicabile”, ha detto. Ora sorgono spontanee delle domande. Perchè Giorgetti, che partecipa spesso ai vertici Lega-Berlusconi-Tremonti, non ha portato a quel tavolo, in cui si prendono le decisioni, questa proposta? O perchè non ha presentato un emendamento? O almeno, perchè non avanza lui un ordine del giorno in aula, che avrebbe un peso maggiore, invece di “sperare” che lo faccia il Pd? Un po’ più di coraggio onorevoli lumbard! Ma non eravate voi a possedere la golden share del governo?

Lavinia Rivara, La Repubblica, 13/09/2011


Lega: golden share sul governo o mani legate pur di rimanere nelle stanze dei bottoni o attaccati alla cadrega.

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