Estratto da un post firmato
Rosso:(membro della Assemblea dei Soci di Greenpeace Italia) pubblicato nel blog.
Non son stati gli eventi naturali, per quanto catastrofici, a causare la debacle di Fukushima. Ma e’ stato il calcolo statistico delle probabilita’ che questo evento accadesse nel luogo e nelle modalita’ con le quali si e’ avverato, a provocarla. Perche’ qualcuno, come sempre, avra’ avuto l’ incarico di calcolare tale probabilita’ e questa, come sempre, sara’ stata accettabilmente bassa.
E’ questo che ci porta a costruire centrali nucleari, o dighe, o case in zone telluriche o dissestate idrogeologicamente. Una visione cosi’ allo stesso tempo miope e arrogante che fa si’ che, con tutta tranquillita’, si decida di porre le scorie fuoriuscite dalla Centrale di Riprocessamento (o Riciclaggio, ah ah ah) di Sellafield, UK, in buona parte composte da plutonio che abbisogna di qualche migliaio di anni solo per dimezzare la propria radioattivita, in contenitori di acciaio refrigerati sotto terra, pensando: primo, che il sistema refrigerante stara’ li a funzionare per i prossimi 5.000-6.000 anni; secondo, che la idrogeologia del luogo restera’ invariata per lo stesso tempo.
Certo, gli stessi calcoli statistici avran dimostrato che la probabilita’ che in quei 5 0 6 mila anni venga inventata una tecnologia ottimale per lo smaltimento delle scorie sia ragionevolmente
elevata….
Ma torniamo a Fukushima… quando fu costruita? Negli anni ‘80? Massimo 40 anni di vita? Dopo solo 40 anni il terremoto ha colpito, fregandosene allegramente delle previsioni statistiche e dei calcoli probabilistici. Ma questo e’ il ‘mantra’ che viene usato ogni volta per convincere il pubblico: la possibilita’ di un impatto con un aereo? Bassissima.Di un attacco terroristico? Ridicola (Greenpeace Spagna ha occupato una centrale nucleare poche settimane fa: sono
entrati praticamente indisturbati). Di un incendio? Assurda. Di un tsunami? INESISTENTE…..
Lo tsunami de’ noantri
RispondiEliminaCon sublime sprezzo del ridicolo, il centrodestra è nuclearista a Roma e no-nuke nelle Regioni. Una specie di federalismo cerebrale, per cui si cambiano opinioni a seconda del dialetto che si parla in loco.
Se potesse, Zaia direbbe che il nucleare è come la monnezza. Sarà anche inevitabile, ma se la mettano in casa gli altri.
Quello che non si capisce è perché i Prestigiacomi che accusano i referendari di strumentalizzare lo tsunami non rivolgano la stessa accusa ai governatori loro amici, che dopo Fukushima hanno cominciato a fare esattamente la stessa cosa.
M. Bracconi, La Repubblica
Forse perché la strumentalizzazione è come la monnezza e l’uranio arricchito. Inevitabile, ma sempre meglio in casa degli altri.