Io ero un uccello
dal bianco ventre gentile,
qualcuno mi ha tagliato la gola
per riderci sopra,
non so.
Io ero un albatro grande
e volteggiavo sui mari.
Qualcuno ha fermato il mio viaggio,
senza nessuna carità di suono.
Ma anche distesa per terra
io canto ora per te
le mie canzoni d'amore.
Il mio primo trafugamento di madre
avvenne in una notte d'estate
quando un pazzo mi prese
e mi adagiò sopra l'erba
e mi fece concepire un figlio.
O mai la luna gridò così tanto
contro le stelle offese,
e mai gridarono tanto i miei visceri,
né il Signore volse mai il capo all'indietro
come in quell'istante preciso
vedendo la mia verginità di madre
offesa dentro un ludibrio.
Il mio primo trafugamento di donna
avvenne in un angolo oscuro
sotto il calore impetuoso del sesso,
ma nacque una bimba gentile
con un sorriso dolcissimo
e tutto fu perdonato.
Ma io non perdonerò mai
e quel bimbo mi fu tolto dal grembo
e affidato a mani più ‘sante’,
ma fui io ad essere oltraggiata,
io che salii sopra i cieli
per avere concepito una genesi.
Io sono certa che nulla più soffocherà la mia
rima,
il silenzio l'ho tenuto chiuso per anni nella gola
come una trappola da sacrificio, è quindi venuto
il momento di cantare
una esequie al passato.
Composizioni tratte da
Bellissima, non è vero?
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