venerdì 21 gennaio 2011

Minculpop

VENERDÌ, 21 GENNAIO 2011

CARLO LUCARELLI SU L’UNITA’

IL PAESE DEI LIBRI VIETATI

La vicenda è più complessa di come appare, e lo è almeno in tre punti.
Come appare: l’assessore provinciale alla cultura di Venezia prima e l’assessore regionale veneto poi hanno invitato biblioteche e scuole a mettere al bando in quanto “cattivi esempi” gli autori firmatari di un appello a favore di Cesare Battisti circolato nel 2004. Un’iniziativa che è stata stigmatizzata da molti come la solita provocazione di certi amministratori del nord est.
I punti da approfondire.
Primo: l’appello del 2004 non era così genericamente “a favore” di Cesare Battisti. Era più complesso e passava attraverso quel caso per discutere di terrorismo, anni di piombo, legislazione passata e attuale. Ed era un appello legittimo, qualunque sia il giudizio che ognuno di noi può avere sul “caso Battisti”.
Secondo: questa storia non riguarda solo gli autori che hanno firmato l’appello. Io non l’ho fatto e non lo farei, ma mi sento ugualmente coinvolto quando qualcuno stabilisce arbitrariamente liste di proscrizione mettendo al bando libri definiti “diseducativi”, non per quello che contengono - e anche in quel caso il giudizio spetterebbe soltanto ai lettori - ma perché le convinzioni personali degli autori non sono ritenute in linea con quelle di chi detiene il potere. Visto il numero crescente di autori che si stanno opponendo - anche a livello internazionale - a questa iniziativa censoria non credo di essere il solo a pensarla così.
Terzo: questa non è la solita provocazione. Bandire i libri è la conseguenza coerente di un modo di pensare stupido, ignorante, intollerante e pericoloso e che ha come obiettivo un progetto preciso. Che storicamente già sappiamo cosa produce: roghi di libri, autori perseguitati e biblioteche vuote.


2 commenti:

  1. Ancora la Donazzan, dopo il dono della Bibbia agli scolari e il contestatissimo opuscolo sul fascismo dell'anno scorso

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  2. “Quando ci si accorge che l'avversario è superiore e si finirà per avere torto, si diventa offensivi, oltraggiosi, grossolani, cioè si passa dall'oggetto della contesa al contendente e si attacca in qualche modo la sua persona...[] Questa regola è molto popolare poiché chiunque è in grado di metterla in pratica, e quindi viene impiegata spesso”. Arthur Schopenhauer
    Questa gente ha paura, sa che ha torto e adotterà ogni metodo lecito ed illecito per non sprofondare. La Lega che ce l'ha tanto con "i terun", però sta trasformando il Veneto nella piazza di Casal di Principe, ove odiano Saviano perchè racconta i loro mali.

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