mercoledì 12 gennaio 2011

Operai e studenti

IL LAVORO È DIGNITÀ, NON È CARITÀ

Il 13 e 14 gennaio i lavoratori dello stabilimento Fiat di Mirafiori(Torino) sono chiamati a rispondere a questa semplice domanda: “Sei favorevole all'accordo firmato per lo stabilimento di Mirafiori?”. Si tratta dell’accordo firmato solo da una parte di sindacati e da Marchionne, infatti la Fiom-Cgil e i sindacati di base si sono rifiutati di siglare l’intesa su Mirafiori che ricalca il ricatto posto agli operai dello stabilimento Fiat di Pomigliano (Napoli) l’estate scorsa. Marchionne, il padrone della Fiat, ha già vinto il suo ricatto a Pomigliano: nel referendum posto ai lavoratori il concetto era “o accetti le condizioni di lavoro che imponiamo noi e investiamo sullo stabilimento, oppure te lo chiudiamo!” Ora assistiamo alla replica di tutto questo a Mirafiori, le condizioni di lavoro che impone Fiat – con una drastica riduzione dei diritti che gli operai hanno conquistato con anni di lotte – sono paragonabili a quelle dei tempi del fascismo
Se sul piano dell’organizzazione dei ritmi di lavoro questo accordo costringerà i lavoratori della Fiat a orari e turni massacranti, sul piano delle relazioni sindacali sancisce la fine di qualsiasi democrazia sindacale, l’abolizione di fatto delle elezioni dei delegati, anche nella forma delle RSU, e della possibilità quindi per i lavoratori di dire la loro sugli accordi e su qualsiasi altra decisione che li riguardi
Viene introdotto il criterio secondo il quale chi non firma gli accordi non può usufruire dei diritti sindacali indipendentemente dalla sua rappresentatività e consenso tra i lavoratori
Viene introdotta un’irrisoria compensazione di 32 euro mensili per l’abolizione della pausa di 10 minuti. Una pausa che può sembrare nulla,ma dobbiamo tener presente dei ritmi stressanti a cui si è sottoposti lavorando in una catena di montaggio
L’accordo prevede inoltre 120 ore di straordinario all’anno obbligatorie, cancella le pause previste sulle linee di montaggio, porta a fine turno la pausa mensa, per utilizzare così la mezz’ora di mensa anche con straordinari per recuperi produttivi ogni qualvolta l’azienda ne avrà bisogno.
L’accordo sancisce la fine della vigenza del contratto nazionale dentro gli stabilimenti della Fiat e crea le condizioni per l’abolizione dei contratti nazionali sostituiti da quelli aziendali anche in altre imprese.
Nel contesto della crisi che sta vivendo il sistema capitalista, si inserisce l’attacco e la precarizzazione sia del mondo del lavoro sia dell’istruzione pubblica.
Per questo oggi noi studenti ci sentiamo vicini a tutti gli operai Fiat ed esprimiamo la nostra solidarietà anche a tutti quei lavoratori che hanno perso il loro posto e sono oggi in cassa integrazione ma presto saranno senza reddito, cassintegrati e quindi disoccupati che possono essere i nostri genitori, sarà quindi sempre più difficile mantenere i nostri studi sia alle scuole superiori che all’università con l’aumento delle tasse. L’unico modo per uscire dalla crisi e scendere in piazza tutti insieme, studenti e lavoratori uniti nella lotta.
NO AL RICATTO MARCHIONNE
COLLETTIVO STUDENTI SCUOLA PUBBLICA

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