Chi di noi ha avuto 18 anni e se li ricorda,sa quanto a quell'età ci si senta grandi e quanto invece si sia ancora molto a cavallo della linea che divide l'età giovanile da quella infantile. Al netto di stereotipi, situazioni particolari e atteggiamenti (i ragazzi a si atteggiano), sicuramente una persona di diciotto anni non è ancora completamente adulta e spesso prova a scivolare in situazioni infantili rassicuranti. A volte questo accade nei rapporti con i genitori e i familiari, dove ragazzi apparentemente solidi e maturi, ritornano prigionieri di meccanismi infantili mai superati (questo capita anche a persone di età maggiore della fascia attorno ai diciotto anni).
Tuttavia, la legge stabilisce un termine allo scadere del quale una persona è considerata adulta.
La legge stabilisce un confine, e lo fa perchè è cieca e non è, per sua natura di "legge uguale per tutti",in grado di discriminare tra situazione e situazione, se non in modo approssimativo.
Noi adulti però lo siamo.
Noi esseri umani adulti, possiamo discriminare se e quando è il caso di intervenire in situazioni in cui un ragazzo o una ragazza sono in difficoltà.
Ad esempio se io sapessi che un ragazzo o una ragazza sono stati violentati a nove anni dagli zii, anche se questo ragazzo o ragazza oggi fosse maggiorenne, provvederei a contattare qualcuno con le competenze per aiutarlo/a. Allo stesso tempo proverei a parlare con quel ragazzo/a per capire se un aiuto potrebbe essere accettato o giudicato inopportuno. Potrei commettere degli errori, ma sicuramente non resterei indifferente. Non gli darei una busta con 7, 70, 700 o 7000 euro. Non lo porterei in tv a esibire un dolore così grande per salvare il c... del mio padrone.
Se lo facessi non sarei un uomo.
Tuttavia, la legge stabilisce un termine allo scadere del quale una persona è considerata adulta.
La legge stabilisce un confine, e lo fa perchè è cieca e non è, per sua natura di "legge uguale per tutti",in grado di discriminare tra situazione e situazione, se non in modo approssimativo.
Noi adulti però lo siamo.
Noi esseri umani adulti, possiamo discriminare se e quando è il caso di intervenire in situazioni in cui un ragazzo o una ragazza sono in difficoltà.
Ad esempio se io sapessi che un ragazzo o una ragazza sono stati violentati a nove anni dagli zii, anche se questo ragazzo o ragazza oggi fosse maggiorenne, provvederei a contattare qualcuno con le competenze per aiutarlo/a. Allo stesso tempo proverei a parlare con quel ragazzo/a per capire se un aiuto potrebbe essere accettato o giudicato inopportuno. Potrei commettere degli errori, ma sicuramente non resterei indifferente. Non gli darei una busta con 7, 70, 700 o 7000 euro. Non lo porterei in tv a esibire un dolore così grande per salvare il c... del mio padrone.
Se lo facessi non sarei un uomo.
sottoscrivo...e lo schifo e lo sdegno che ho è per chi si ostina a difendere questa posizione..e chi sostiene chi deifende questa posizione...Piero
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