Nell'ormai lontano 1977 Enrico Berlinguer individuava come caratteri distintivi di un modello di società che già allora mostrava crepe allarmanti:"(...)Lo spreco e lo sperpero di risorse,l'esaltazione dei particolarismi e dell'individualismo più sfrenato,il consumismo più dissennato(...)le imprevidenze e gli errori enormi nella politica del suolo,del territorio,dell'ambiente".Nel profondo della crisi in atto, "si rende necessario abbandonare l'illusione che sia possibile perpetuare un tipo di sviluppo fondato sull'artificiosa espansione dei consumi individuali che è fonte di sprechi,parassitismi,privilegi,dissipazione delle risorse,di dissesto finanziario(...)".
Era il famoso ma oggidì dimenticato "discorso sull'austerità" pronunciato da una grande personalità politica finita anch'essa,purtroppo per chi scrive,nell'oblio della coscienza storica di questo Paese...
Eppure questi "pensieri lunghi" continuano a vivere nell'impegno spontaneo di gruppi di persone (micro-comunità) che organizzano associazioni e creano reti.Si possono citare il movimento Cambieresti che promuove un "bilancio di giustizia",ovverosia un'impronta ecologica equa (1330 famiglie solo in Veneto) e i Gruppi di Acquisto Solidale (Gas).
Proprio sui Gas varrebbe la pena di soffermarsi anche perchè a Malo ne è sorto uno da pochi mesi (www.gasmalo.it),comunque già molto attivo nella comunità (sostegno al referendum pro acqua pubblica;Mercato del Riuso che si terrà in Villa Clementi il 16 ottobre prossimo).
Scopo dei Gas è sostenere il consumo e la diffusione di prodotti biologici,privilegiando i piccoli produttori locali e garantendo un'equa remunerazione del lavoro,oltre che a favorire la solidarietà tra i componenti del gruppo,contribuendo a scoprire/creare il "vicinato" e a costruire fitte reti di interessi comuni.
Partendo dall'esigenza di portare a tavola alimenti sani (ma sono possibili acquisti collettivi anche di altri prodotti),i Gas promuovono stili di vita improntati alla sostenibilità ambientale e definiscono regole che aiutano a scegliere come e cosa acquistare (km 0,filiera corta,conoscenza diretta del produttore...) oltre che a trasmettere modalità di consumi più sobrie e rispettose dell'ambiente (bere acqua del rubinetto,scegliere produttori che ricorrono a minori imballaggi,considerare il consumo energetico degli alimenti e dei prodotti sia per trasportarli che per produrli...).
In conclusione,forse queste appariranno riflessioni pre-politiche e difficilmente applicabili nella pratica amministrativa,eppure nel collasso dell'attuale politica possono costituire semi per originare un'idea di comunità più serena e solidale.Utopie?Visioni di un ingenuo idealista?Ma non è venuto il momento di costruire una società che non sia più un immondezzaio...?
Lorenzo Buccino
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