venerdì 19 novembre 2010

Contributo 0002: Della felicità

Suggerito da Mauro:

Un breve commento di "Azione":
Ci si potrebbe chiedere che c'entra questo post con questo blog? la risposta è che tutto c'entra: la vita è una scelta continua, e scegliere è politica.

Questo post è maturato nella testa di uno di noi dopo una discussione su: lavoro, società, prospettive per il futuro nostro e delle prossime generazioni.

La ricerca della felicità – Krishnamurti

Questo è il problema del mondo: se l’individuo sia soltanto uno strumento della società, un giocattolo che le diverse influenze modellano, o se la società esista per l’individuo.
Come potete scoprire la soluzione?
Se l’individuo è semplicemente uno strumento della società, allora noi dobbiamo mettere da parte la nostra individualità e lavorare per la società; ma se la società esiste per l’individuo allora la funzione della società non è di conformarlo a qualche modello ma dargli il sentimento, la brama di libertà.
Perciò dobbiamo scoprire quale delle due opzione è falsa.
[Questa ricerca] Non dipende da nessuna ideologia, né di destra né di sinistra; e se dipende da un’ideologia allora è soltanto una questione di opinione.
Le idee generano sempre inimicizia, confusione, conflitto.
Se possiamo scoprire qual è la verità del problema dobbiamo essere capaci di agire indipendentemente dall’opinione.
Per scoprire la verità è necessaria la libertà da ogni propaganda, il che significa essere capaci di guardare il problema indipendentemente dall’opinione.
Penso che la maggior parte di noi comprenda l’urgenza di una rivoluzione interiore, la quale soltanto può provocare una radicale trasformazione dell’esterno, della società.
Questo è il problema di cui io stesso e tutte le persone seriamente intenzionate ci siamo occupati: come provocare una fondamentale, radicale, trasformazione nella società; e questa trasformazione esterna non può avvenire senza una rivoluzione interiore.
Quello che voi siete, il mondo è.
Perciò il vostro problema è il problema del mondo.
Vogliamo produrre l’alterazione attraverso un sistema o con la rivoluzione delle idee o dei valori basati su un sistema, dimenticando che siamo voi e io che creiamo la società, che produciamo confusione oppure ordine a seconda del modo in cui viviamo.

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