martedì 28 dicembre 2010

il grande freddo

Succedono così tante cose che non si possono seguire tutte.
E' proprio impossibile.
Occorre selezionare uno o pochi argomenti, studiarli, seguirli e diventarne esperti, per poi collocarli all'interno di una realtà più ampia.
Pragmaticamente, penso che non si possa essere tuttologi. Quel ruolo lo lasciamo a "capra" Sgarbi, a "lingua" Vespa, e ai vari ciarlatani che allietano parlando del nulla le mattine, i pomeriggi, le sere, i sabati e le domeniche dei telespettarori.
Lo lasciamo anche ai politici di professione che ci prendono in giro tentando di raccontarci la "storia dell'orso" sui più disparati argomenti, e che invece dimostrano una totale ignoranza degli argomenti specifici ( e spesso anche della realtà in cui noi persone comuni viviamo).
Lo lasciamo anche a tutti quelli che parlano per slogan e che non riescono a superare le categorie primordiali del buono-cattivo, amore-odio, tutto bianco-tutto nero, padano-terrone, amico-nemico.
Lo lasciamo a quelli che sghignazzano delle nostre affermazioni, ma non producono mai una dato di fatto su cui confrontarsi, avendo formato le proprie opinioni al bar o davanti ad uno dei tanti tg di regime.
E indine lo lasciamo a tutti quelli che non hanno immaginazione per immaginare un futuro diverso e un presente migliore e pertanto vorrebbero che tutti noi si vivesse come loro, immersi nel grigio di una nebbia mentale perenne.

Il grande freddo è questo: la mancanza di pensiero critico basata su fatti concreti, l'impossibilità di ammetttere errori (che tutti commettiamo), la difesa ad oltranza dell'indifendibile, la rassegnazione all'inevitabile, il silenzio complice o peggio ancora la diffusione consapevole di bugie e rassegnazione per giustificare la propria inazione.

Ciononostante, ognuno di noi, ognuno di noi dico, dovrebbe trovare almeno un motivo al giorno per indignarsi. E' un esercizio che fa bene al cuore e all'anima e porta notevoli benefici sia psichici che fisici.

Io a dire la verità riesco anche ad indignarmi duo o tre volte al giorno, ma è questione di allenamento. Con la pratica e la buona volontà tutti possiamo raggiungere e superare questi risultati.

Indignarsi è il primo passo per reagire e decidere di agire.

Propongo quindi dei semplici esercizi giornalieri di indignazione relativi a:

1. Mirafiori e Marchionne (lunedì)
2. I migranti rapiti nel deserto del Sinai (martedì)
3. I pastori sardi fermati privati del diritto di muoversi liberamente (mercoledì)
4. Il carburante ad 1,5 euro al litro (giovedì)
5. I 20 giorni di vacanza dei parlamentari (venerdì)
6. Le dichiarazioni di Sacconi sul lavoro manuale dei giovani (sabato)
Domenica riposate (ma non troppo per non perdere l'allenamento)

2 commenti:

  1. io mi sono incazzata credo mercoledì perchè Zaia ha deciso, così la Donazzan fa intendere, di donare una sacra bibbia ad OGNI bambino delle elementari del Veneto, poi venerdì mi sono incazzata ancora, e dire che comunque quella della bibbia (nonostante io sia credente)non mi era ancora passata, perchè la Donazzan nella letterina di Buon Natale alle scuole ci ha messo il num dicell perchè NOI diamo un contributo agli alluvionati (in cambio della Bibbia???) !!!!! Oggi che è mercoledì....a parte le incazzature quotidiane, mi sento ancora presa per il c...... Barbara B

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  2. Mafalda che grida "BASTA", dovrebbe diventare il simbolo di quest'Italia arenata nelle secche dell'apatia. Ma si sa, i bambini, i ragazzi, hanno sempre una marcia in più: è forse per questo che il ministro Sacconi si è permesso di dire quello che ha detto sui giovani.
    Quanto all'indignazione, ormai chi si indigna più? Ci si dovrebbe indignare per quella Bibbia data ai bambini, ma non perchè i bambini non dovrebbero leggere la Bibbia, ma perchè il cardinal Ruini parla di politica e non di fede, perchè il cardinal Bagnasco riceve B. nonostante tutto, perchè i soldi per gli insegnanti di religione ci sono mentre quelli per l'insegnante di sostegno no.
    Si i motivi per indignarci ci sono. Gridiamo "BASTA" ogni volta che possiamo.

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